Centro Sportivo Italiano

Tipologia Ente
[VUOTO]

Intestazione di autorità

Intestazione
Centro Sportivo Italiano

Sede

Denominazione
Centro Sportivo Italiano - CSI
Tipologia
associazione di promozione dello sport
Indirizzo
via della Conciliazione 1
Comune
Roma
CAP
00193

Storia istituzionale

Il 5 gennaio 1944 la Direzione generale dell'Azione cattolica italiana approva l'iniziativa di Luigi Gedda, presidente della Gioventù italiana di Azione cattolica, di appoggiare la costituzione di un organismo specializzato per lo sport, con la denominazione di Centro sportivo italiano. L'organizzazione non si limita a sostenere le associazioni sportive di matrice cattolica, ma persegue un'apertura apostolica indirizzata a tutta la gioventù italiana. Dopo la redazione di una bozza, nell'autunno successivo è approvato il nuovo Statuto del CSI, che si propone esplicitamente lo ««scopo di disciplinare, coordinare e sviluppare le attività sportive ed escursionistiche, guardando ad esse con spirito cristiano». Alla presidenza, è designato Gedda, che rimarrà in carica fino al 1960, mentre consulente ecclesiastico è nominato l'assistente della GIAC, Federico Sargolini, che svolgerà il proprio servizio fino al 1950.
Il 15 novembre 1944 il CSI ottiene il riconoscimento del Comitato olimpico nazionale italiano. Nel 1945, sotto una nuova veste, torna ad uscire l'antica testata della FASCI, «Stadium», con periodicità mensile. Al termine dei I Congresso nazionale, celebrato nel 1946, è presentata la «Carta dello sport», che ha come punto cardine la difesa del principio dell'indipendenza del libero associazionismo. Tra gli anni Quaranta e Cinquanta, il CSI conosce un intenso sviluppo organizzativo, fortemente legato alla crescita della GIAC. Al Congresso del decennale, festeggiato a Roma nell'ottobre del 1955, il CSI conta 17 comitati regionali, 92 comitati provinciali, 60 comitati zonali, 3.000 società sportive, con circa 80.000 tesserati. Come figura di rilievo a livello dirigenziale, si impone Aldo Notario, vice-presidente dal 1951 al 1965, che poi assume la presidenza nazionale fino al 1990. Alla fine degli anni Sessanta il CSI matura progressivamente una riflessione critica sulla natura organizzativa e conseguentemente sul significato dello sport come fattore educativo e sociale. Questo processo conduce il CSI a mutare profondamente la struttura e la proposta educativa, pur restando nel solco dell'ispirazione cristiana.

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