Archivio Storico della Camera dei Deputati
- 1848
Contenuto
- L'archivio storico della Camera dei Deputati è organizzato nelle seguenti serie:
Archivio del Parlamento Napoletano 1848 -1849
Archivio della Camera Regia 1848 -1943
Il fondo del Regno si compone di numerose serie che documentano l'attività sia legislativa che amministrativa della Camera dei deputati nel periodo storico compreso tra il 1848 e il 1943.
In questo fondo sono comprese anche le carte che si riferiscono alle vicende parlamentari degli anni precedenti l'unità d'Italia (1848-1861): infatti, pur nella consapevolezza che esiste una cesura tra il Parlamento subalpino e il Parlamento del Regno d'Italia, si è operata questa scelta in relazione a due principali ragioni: la sostanziale continuità della struttura amministrativa della Camera in tutto questo periodo; gli elementi di continuità registrati anche dal punto di vista archivistico. La documentazione dell'attività parlamentare efficacemente conservata dal Parlamento subalpino (con la nomina di un funzionario ad hoc, l'archivista bibliotecario, Leonardo Fea) si è mantenuta costante anche in occasione dei trasferimenti della capitale, prima a Firenze, poi a Roma, quando le carte dell'Archivio subalpino vengono trasferite unitamente alle pregiate scaffalature che le contenevano.
Archivi della transizione costituzionale 1944 - 1948
L''archivio del periodo di transizione istituzionale comprende il gruppo di fondi Camera dei deputati: ricostituzione ed epurazione (1944-1947), Consulta nazionale (1945-1946), Referendum istituzionale (1946), Assemblea Costituente (1946-1948) e si pone quale anello di congiunzione fra le due grandi partizioni in cui è organizzato gran parte del patrimonio dell'Archivio storico della Camera dei deputati: Archivio della Camera regia (1848-1943) e Archivio della Camera repubblicana, a partire dal 1948.
Archivi del Periodo Repubblicano 1948 -
Gli Archivi del periodo repubblicano, in ragione della grande quantità e varietà di materiale documentario che ad essi affluiscono, sono strutturati in un Gruppo di quattro fondi, a loro volta costituiti da varie serie e tipologie di documenti, con una estensione temporale dal 1948 (Camera dei Deputati; Commissioni parlamentari d'inchiesta; Commissioni bicamerali; Parlamento in seduta comune)
Archivi Privati
L'articolo 11 del regolamento dell'Archivio storico stabilisce che l'Istituto "ha la facoltà di acquisire archivi o documenti di parlamentari, ex-parlamentari ed ex funzionari della Camera ed altri fondi privati". Sulla base di questa disposizione, l'Archivio storico rivolge grande attenzione all'acquisizione, alla tutela ed alla conservazione dei fondi archivistici privati.
Archivi Diversi
Archivi Fotografici
Si tratta del Fondo Fotografico del Cerimoniale con 18000 fototipi e del Fondo Cantera Luxardo con 2000 fototipi, fotografie dei parlamentari provenienti dagli studi fotografici Cantera e Luxardo di Roma.
Storia istituzionale/Biografia
L'Archivio storico della Camera dei deputati nasce nel 1848, a meno di un mese dalla prima seduta della Camera del Regno di Sardegna, con la nomina di un funzionario cui è attribuito il compito di Bibliotecario-Archivista.
Successivamente separato dalla Biblioteca ed unito agli Uffici di Segreteria generale della Camera, segue i trasferimenti della Capitale del Regno d'Italia da Torino a Firenze e quindi a Roma.
A partire dal secondo dopoguerra, la sezione costituita dagli originali dei documenti prodotti ed acquisiti nell'esercizio delle funzioni istituzionali della Camera acquista una progressiva indipendenza ed autonoma configurazione rispetto all'archivio corrente, depositario dei resoconti e degli stampati parlamentari della legislatura corrente.
Storia archivistica
Il profilo istituzionale dell'Archivio storico si precisa definitivamente con la legge 3 febbraio 1971 n. 147 che istituisce gli Archivi storici dei due rami del Parlamento, in coerenza con il principio di autonomia costituzionale delle Camere sancito dalla Costituzione della Repubblica.
Un apposito "Regolamento dell'Archivio storico" ed un "Regolamento di ammissione del pubblico all'Archivio storico" ne disciplinano l'organizzazione e le procedure operative. Dal 1982 ha sede a Palazzo San Macuto.
Consultabilità
- Si può accedere ai documenti digitalizzati dell'archivio attraverso la piattaforma archiviocamera.it.
Link esterni