Antonio Costabile

Tipologia Fondo
Data cronica
1935 - 1999

Tipologia

Fondo

Contenuto

La documentazione presente nel fondo Antonio Costabile è relativa alla attività professionale e agli interessi dell'architetto Costabile, che fu uno dei fondatori dell'ARCHSTUDIO insieme a Leggeri e Roccatelli. 
 

Consistenza rilevata

Tipologia
busta/e
Quantità
67

Storia istituzionale/Biografia

L'architetto Antonio Costabile nacque a Tolve (PZ) il 19 maggio 1912. Conseguì il diploma di Maturità classica nel giugno del 1930 e si iscrisse al biennio propedeutico della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Napoli. Nel 1932 s'iscrisse alla Facoltà di Architettura dell'Università di Roma. Dovette interrompere gli studi durante il Secondo conflitto mondiale, al quale partecipò con il grado di tenente e fu fatto prigioniero dal maggio 1940 al 22 dicembre 1946.
Ripresi gli studi, si laureò in Architettura con lode il 19 dicembre 1947. Fu assistente straordinario presso la Facoltà di Architettura di Roma dal 1947 al 1954. Fu incaricato di Geometria descrittiva presso il Museo artistico industriale di Roma dal 1950 al 1954. Fu progettista per la Gestione INA Casa per il Piano sperimentale e per il secondo settennio di attività della gestione. Si trasferì a Potenza, per esigenze di carattere professionale, nel 1954, dove sposò Raffaela Edvige Spera nello stesso anno. Fu membro fondatore del Lions Club di Potenza nel 1958. 
Morì a Roma il 23 agosto 1992.
A Potenza eseguì la progettazione, fra gli altri, dei seguenti fabbricati:
Il Grande Albergo (per 200 posti letto); il Cinema Fiamma (per 280 posti); lo stabilimento LICA per la camiceria Petilli; la palazzina Perretti; il Lotto IACP del Quartiere coordinato CEP, il primo lotto del Rione Addone, la Casa per i sinistrati di guerra al Rione Addone, il primo e secondo lotto INA Casa del quartiere Santa Maria, il secondo lotto del Quartiere INA Casa Verderuolo, il Mercato coperto del Quartiere coordinato, il Complesso edilizio IACP di viale Mazzini, le palazzine per le cooperative edilizie "Casa nostra"; "Primavera"; "Minerva Domus"; "Viribus Unitis"; ecc.

Storia archivistica

La documentazione che compone il fondo archivistico "Antonio Costabile", composta da cartografia, fotografie di cantiere, progetti realizzati, studi di fattibilità, ricerche e modelli di studio, tavole architettoniche e strutturali e letteratura grigia, rappresenta un patrimonio importante per ricercatori, studenti, tecnici e/o docenti di Ingegneria e Architettura, così come per gli enti ed i professionisti che lavorano nel campo dell’ingegneria; il patrimonio è altresì reso disponibile per quanti siano interessati allo sviluppo storico delle dinamiche territoriali della Regione Basilicata, ponendosi come interlocutore privilegiato e in dialogo continuo con il territorio.
Grazie ad un contributo della Regione Basilicata, nel 2017 sono state avviate le attività di riordino archivistico di tutto il materiale tecnico-scientifico conservato nell’archivio ai fini della sua valorizzazione, salvaguardia e pubblica fruizione. In quella data si è redatto un elenco di consistenza del materiale, si sono formulate le prime ipotesi di struttura archivistica e si è digitalizzato tutto il materiale documentario, conservato in 1098 faldoni.

Le attività sono proseguite con un progetto finanziato dalla DGA nel 2023, avente come obiettivo quello di riordinare e inventariare, secondo criteri archivistici, il materiale tecnico-scientifico conservato presso il CGIAM.
Nel corso della ricognizione della documentazione sono stati Individuati 4 diversi fondi archivistici: il fondo Maurizio Leggeri; il fondo Antonio Costabile, il fondo Archstudio e il fondo CGIAM, che pur avendo la loro autonomia presentano un reciproco legame genetico-istituzionale e hanno avuto una comune sorte sul piano conservativo e pertanto si è stabilito di creare il superfondo "Archivio Maurizio Leggeri - Archstudio" per preservarne le caratteristiche di unitarietà. 
Il fondo Antonio Costabile è stato riordinato ed è stato prodotto un inventario con l’ausilio di un software di descrizione archivistica – ARCHIUI – che adotta standard nazionali e internazionali di descrizione archivistica, garantisce l'interoperabilità del progetto con i sistemi archivistici di rilevanza nazionale.

L’intervento è stato così articolato:

Ricognizione analitica del complesso documentario, studio della costituzione dell’archivio in relazione al soggetto produttore; storia archivistica; analisi delle differenti modalità di acquisizione della documentazione al fine di: individuare la fisionomia e le partizioni originali interne ai fondi, risalendo, ove possibile, all'organizzazione data alla documentazione dai soggetti produttori (a partire dalla storia dell’archivio); mettere in relazione l’eventuale documentazione accessoria (fotografie e patrimonio cartografico) con le partizioni archivistiche riconducibili ai diversi professionisti; intercettare i nuclei documentari conservati in forma sciolta o raccolti in aggregazioni con carattere di miscellanee; individuare e sanare l’eventuale presenza di lacune cronologiche in relazione ai nuclei di documentazione a carattere seriale.

Riordino della documentazione: puntualizzazione delle serie archivistiche e delle sottoserie; riordino delle unità archivistiche con fisionomia originale e riconduzione delle stesse alle serie d’appartenenza individuate;

Redazione di un inventario del complesso archivistico mediante il software di gestione e inventariazione ARCHIUI in grado di supportare e gestire le immagini digitalizzate: descrizione del soggetto produttore; descrizione generale del complesso archivistico; descrizione della sedimentazione e della struttura del complesso archivistico nella sua organizzazione in serie e sottoserie; descrizione dei criteri adottati per il riordinamento della documentazione; descrizione delle unità archivistiche individuate; collegamento delle descrizioni delle singole unità con le immagini digitali pertinenti.
Sono state individuate le seguenti serie:
Documenti personali;
Attività professionale;
Docenze.
La numerazione delle unità archivistiche è progressiva per serie chiuse

Persona

Ente

Inventario